Posizioni insolventi erariali | SOS Debitori

Estinguere le passività e riappropriarsi della propria libertà finanziaria è il sogno di milioni di italiani. Tuttavia, la crisi economica e le difficoltà individuali rendono spesso arduo procedere all’estinzione delle passività, aprendo margini di incertezza su cosa si possa realmente fare per poterli chiudere definitivamente per non incorrere in aumenti significativi dell’importo.

Quando si contrae una passività, spesso si  pensa che il pagamento integrale sia l’unica soluzione utile per evitare ogni problema ma, in realtà esistono e si possono individuare diversi modi per gestire il debito ed evitare di aggravare ulteriormente la propria posizione.  

Le passività possono essere di diversa natura e tra questi si possono trovare anche quelle più temute dai debitori, ovvero le passività erariali che fanno riferimento a passività con lo Stato o, più correttamente, nei confronti dell’Agenzia Entrate e Riscossione. 

Poiché i termini imposte e tasse vengono spesso usati come sinonimo, per comprendere appieno questo concetto,  è necessario innanzitutto spiegare cosa sono i tributi, qual’è la differenza tra i due termini (tasse e imposte) , e infine cosa si considera passività erariale.

Cosa s’intende per tributo?

Un tributo è una prestazione obbligatoria, che viene richiesta dallo Stato, da un ente pubblico o comunque dalla Pubblica Amministrazione. 

I tributi si distinguono in due categorie:

  • le imposte
  • le tasse

Qual è la differenza tra imposte e tasse? 

Anche se nella quotidianità, imposte e tasse vengono spesso erroneamente utilizzate come sinonimi, esistono importanti differenze sia formali che sostanziali.

Per imposta si intende un prelievo applicato dallo Stato per fare in modo che tutti i cittadini partecipino al finanziamento della spesa pubblica.  

Quindi, è un tributo, subito dal cittadino in relazione alla propria capacità contributiva al fine di finanziare la spesa pubblica.

Tipici esempi di imposte sono:

  • IVA(Imposta sul valore aggiunto)
  • IRES (Imposta sui redditi delle società)
  • IRAP (Imposta sul reddito delle attività produttive)
  • IRPEF (imposta sul reddito delle persone fisiche)

Invece, le tasse, sono delle somme di denaro versate dai cittadini allo Stato in cambio di servizi specifici.

Esempi di tasse sono la Tari, che si paga per il servizio di raccolta dei rifiuti urbani, il bollo auto, la tassa di registro sul contratto di affitto, le tasse aeroportuali, la tassa sull’occupazione del suolo pubblico etc.

In sintesi, quindi, le tasse servono per finanziare un servizio chiaramente identificabile mentre le imposte servono per sostenere servizi generali che sono a carico dello Stato.

Cosa si considera passività erariale?

La passività erariale è una somma dovuta all’Agenzia delle Entrate,  il cui termine di pagamento è già scaduto. Quindi, l’omesso pagamento di una tassa o di un’imposta tra quelle precedentemente elencate rientra nella definizione di passività erariale.

Cosa succede se non si pagano le passività erariali?

Se un ente pubblico non riceve il pagamento da parte del contribuente, trasmette all’Agenzia Entrate e Riscossione un documento in cui si formalizza la richiesta di recupero coattivo degli importi nei confronti del contribuente.

L’Agenzia Entrate e Riscossione una volta ottenuta la documentazione, provvede a notificare l’importo di denaro dovuto al contribuente, tramite l’invio di una cartella esattoriale e se, dopo 60 giorni il contribuente non provvede al pagamento o non fa opposizione, allora l’Agenzia Entrate e Riscossione  procede a disporre:

  • misure cautelari: ipoteca e fermo auto
  • misure esecutive: pignoramento dei beni immobili, o dei conti correnti o degli stipendi, pensioni etc. 

Inoltre, si ricordi che le passività erariali possono essere trasferite agli eredi.

Come scoprire se si hanno passività per il mancato pagamento delle imposte?

Ogni contribuente può verificare la propria situazione debitoria attraverso l’Ufficio dell’Agenzia delle Entrate presentando una richiesta di accesso agli atti che indicano eventuali somme non corrisposte.

Quindi, è possibile richiedere il cosiddetto estratto di “ruolo” dove sono indicate alcune informazioni importanti quali: il tributo non pagato, l’ente titolare del credito, la data in cui è scaduto il pagamento e l’anno di riferimento. In questa circostanza è possibile effettuare il ravvedimento operoso, ovvero pagare l’importo di denaro dovuto senza incorrere in more ingenti.

Se il contribuente non si accorge di avere una passività con l’Erario riceverà dall’Agenzia delle Entrate una cartella esattoriale, un avviso di mora con cui si chiede il pagamento di quanto dovuto all’ente incrementato della mora. 

Come risolvere una situazione di sovraindebitamento?

Se l’importo di denaro dovuto non è eccessivo, allora è possibile chiedere una rateizzazione all’ente di riferimento o direttamente all’Agenzia delle Entrate per poter pagare la passività; se invece c’è un problema di sovraindebitamento è importante sapere che esistono varie soluzioni che permettono di realizzare un piano di ristrutturazione delle passività, volto a soddisfare almeno in percentuale i debitori. 

Una buona soluzione per risolvere una passività con l’ Agenzia Entrate e Riscossione è la procedura di esdebitazione, introdotta dalla legge n.3/2012 (procedura che è stata ulteriormente semplificata dalla legge.155/2017).

Questa procedura infatti, prevede che il debitore si possa accordare con i creditori attraverso:

  • piano del consumatore: adatto per tutti coloro che rientrano nella definizione di consumatori 
  • concordato minore: procedura rivolta alle imprese che prevede un piano di rientro nel caso in cui si ottenga il consenso di almeno il 60% dei creditori
  • liquidazione del patrimonio: una soluzione, alla quale si ricorre solo in determinati casi. Essa prevede la vendita di tutti i beni del debitore al fine di soddisfare almeno in parte i creditori . Tuttavia prima che la procedura venga concessa, bisogna che si verifichino particolari condizioni.

In questo caso, però, l’esdebitazione non avviene nell’immediato ma solo dopo quattro anni

Pertanto, le soluzioni per poter risolvere la propria crisi da eccessivi debiti sono numerose, e come tali meritano di essere fronteggiate con la giusta competenza e conoscenza. Solo con il supporto attento di consulenti esperti e professionisti del settore, come SOS Debitori, si può individuare e ottenere una buona soluzione di rientro percorribile e sostenibile per il cliente. 

Se anche tu, non sei sicuro di come puoi gestire prontamente le tue passività erariali, o non sai se ti trovi o meno in una situazione di sovraindebitamento e non sei in grado di pagare le passività che hai contratto con l’Agenzia delle Entrate, chiamaci al numero verde 800456005, scrivici su Whatsapp, o contattaci alla mail info@debitorisos.it

SOS Debitori è il team di professionisti che ti aiuterà a recuperare la serenità persa per motivi bancari o finanziari.