In un periodo di crisi, riuscire a onorare le proprie insolvenze, restituire l’intera somma concordata con il pagamento regolare delle rate pattuite, non è sempre possibile e in estremi casi, può capitare che si vada in contenzioso.
In questi casi, è bene sapere che esistono diverse possibili soluzioni, utili per avviare un accordo bonario per entrambe le parti coinvolte.
Un possibile percorso da intraprendere è quello di stipulare un piano di rientro, con una ristrutturazione della posizione insolvente e utile per risolvere in forma stragiudiziale un’eventuale azione di recupero crediti.
Nello specifico in questo articolo andremo a vedere di cosa si tratta e soprattutto quando conviene prendere in considerazione questa soluzione.
Come funziona il piano di rientro
Quando la somma da saldare è troppo elevata rispetto alla capacità di rimborso del cliente e per questo non è possibile percorrere la soluzione del saldo e stralcio da pagare in un’unica soluzione, il piano di rientro può essere un’ottima soluzione da considerare.
Quindi, il piano di rientro, altro non è che una sorta di rinegoziazione che vede le parti – creditore e debitore – accordarsi per un pagamento rateale dell’insolvenza con modalità differenti rispetto a quelle inizialmente stabilite.
Con questa soluzione, le parti possono rinegoziare le condizioni e i termini della rateizzazione mantenendo l’obiettivo di estinguere la posizione di insolvenza. Ciò porta a un duplice vantaggio:
- garantire al creditore il recupero di somme
- offrire al debitore una forma di rientro più sostenibile e compatibile con le proprie disponibilità finanziarie mensili.
Come fare un piano di rientro?
Per la creazione del piano di rientro, bisogna indicare:
- i dati delle parti (del debitore e del creditore)
- la data della stipula dell’accordo
- la fonte da cui ha avuto origine l’insolvenza (è buona norma descrivere caratteristiche e origini dell’insolvenza in oggetto)
- l’importo da pagare e le eventuali quote già pagate
- il numero di rate che si è stabilito con le eventuali scadenze
- la rinuncia del creditore ad agire esecutivamente nei confronti del debitore durante questo periodo
- firma di entrambe le parti
Tuttavia, è possibile anche indicare delle clausole di salvaguardia, proprio per tutelare il debitore durante la validità del piano di rientro.
I vantaggi del piano di rientro
Alla luce di quanto scritto, il piano di rientro è da considerare una soluzione ottimale per i clienti che vogliono onorare il saldo dell’insolvenza secondo le proprie possibilità finanziarie.
Tra i vantaggi bisogna anche considerare:
- tutela dei rapporti tra il debitore e il creditore
- possibilità di rinegoziare i termini di pagamento
- risparmio di costi aggiuntivi e conseguenze legali
Cosa succede se il debitore non paga?
Con la firma del piano di rientro, il debitore riconosce l’esistenza dell’insolvenza nei confronti del creditore. Pertanto, nel caso in cui il debitore non dovesse pagare le rate concordate, il documento sottoscritto potrebbe essere utilizzato dallo stesso creditore per ottenere dal tribunale un decreto ingiuntivo in grado di obbligare il debitore al pagamento immediato degli importi in sospeso.
Da quanto letto, si evince che il piano di rientro può essere redatto di comune accordo dal creditore e dal debitore anche autonomamente e senza l’assistenza di un legale.
Tuttavia, è consigliabile, quando l’importo da recuperare è molto elevato una simile soluzione può risultare complicata e soprattutto controproducente, mettendo così in difficoltà estreme il debitore.
Per tale motivo, è sempre bene che la scrittura privata contenente il piano di dilazione del debito venga attentamente esaminata e redatta con l’assistenza di un team di esperti e professionisti, come quello di SOS Debitori.
Se anche tu, non sei sicuro di come puoi gestire prontamente il piano di rientro del debito, chiamaci al numero verde 800456005, scrivici su Whatsapp, o contattaci alla mail info@debitorisos.it
SOS Debitori è il team di professionisti che ti aiuterà a recuperare la serenità persa per motivi bancari o finanziari.
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